domenica 3 febbraio 2013

MARTA




NON SO CHE DIRE

Non so che dire guardami
Sono vuota di parole vesto solo
Semplici panni di ovvietà
Non vale la pena dire ciò che già sai
Ciò che sappiamo da infiniti anni.

I giorni dei giochi e delle capriole
Sono consumati ed anche l’eco
Di quelle risate al tavolino
Del bar sul bicchiere della coca
Con il limone e la cannuccia
Gorgoglia non più che nelle
Svaporate nebbie di triti fantasmi
Insieme al tintinnio di catene
E l’ululo dei condannati.

E ci richiama al silenzio esasperato
Della sequela del tempo
A rifare ogni volta le stesse cose
E i gesti quotidiani si ripetono
Fiacchi e scontati prevedibili
Come la pioggia d’inverno.

Svuota le tasche sul comodino
Denudati degli oggetti del giorno
L’orologio e il cellulare
Che hai lasciato tutto il tempo
Silenzioso perché anche un trillo
Ti turba e non vorresti rispondere
Alla voce senza corpo
Alla voce senza tono indifferente
E anonima dall’altro capo
Della vita.

2 commenti:

  1. Un carattere forte,questa Marta! Ci guarda con una determinazione...sei veramente una artista speciale,Giuseppina!

    RispondiElimina