cielo a ricami
GITA A SORGONO
Sotto le ardesie scolorite dei tetti
allo scalpiccio d'acciottolato
rallenta un poco il viaggio.
Un gatto miagola e lontano
risponde un sonaglio d'armenti,
la donna chiama
in un grido ripetuto
e l'abituale richiamo del pastore
fischia al cane il ritorno.
Rallenta un poco il viaggio
seduto sulla soglia alla polvere
della strada, assapora
gli odori della terra
e godi questo raggio di sole
che ancora indugia
risponde un sonaglio d'armenti,
la donna chiama
in un grido ripetuto
e l'abituale richiamo del pastore
fischia al cane il ritorno.
Rallenta un poco il viaggio
seduto sulla soglia alla polvere
della strada, assapora
gli odori della terra
e godi questo raggio di sole
che ancora indugia
STAZZO DI SARDEGNA
le sere di settembre
nel camino un ciocco che sfrigola
e sul tetto di canne
le dita della pioggia
nel camino un ciocco che sfrigola
e sul tetto di canne
le dita della pioggia
accompagnano il vento
CASA DI CAMPAGNA
dondola l'ombra d'un ramo dove un pettirosso ha appena spiccato il volo
frinisce la cicala e l'accompagna nel suo moto perpetuo
il cigolio mi culla dolcemente
frinisce la cicala e l'accompagna nel suo moto perpetuo
il cigolio mi culla dolcemente
LA MIA CASA
il mio regno è la casa
il mio guscio - solido e duro
come la corazza della tartaruga-
il mio nido appeso al ramo
che dondola nella tempesta
ma niente lo potrà strappare
dal suo moto leggero d'altalena
è un mondo grande
affastellato d'oggetti e carte
dove s'accumula il tempo
che non si perde
dove gli affetti caldi
forse intiepidiscono un po'
ma al tocco d'un sospiro si ravvivano
è un mondo piccolo - e antico-
perchè non conceda spazio
alla paura degli orizzonti
troppo aperti
dei mari troppo agitati
degli uomini troppo bugiardi
e degli sguardi indifferenti
della gente che non capisce
dal guscio io vedo ogni mio stupido
errore ed ogni ingenuità
so che chiudermi dentro
è il mio peccato più grande
ma è forte la tentazione
di sbattere la porta in faccia al mondo
il mio guscio - solido e duro
come la corazza della tartaruga-
il mio nido appeso al ramo
che dondola nella tempesta
ma niente lo potrà strappare
dal suo moto leggero d'altalena
è un mondo grande
affastellato d'oggetti e carte
dove s'accumula il tempo
che non si perde
dove gli affetti caldi
forse intiepidiscono un po'
ma al tocco d'un sospiro si ravvivano
è un mondo piccolo - e antico-
perchè non conceda spazio
alla paura degli orizzonti
troppo aperti
dei mari troppo agitati
degli uomini troppo bugiardi
e degli sguardi indifferenti
della gente che non capisce
dal guscio io vedo ogni mio stupido
errore ed ogni ingenuità
so che chiudermi dentro
è il mio peccato più grande
ma è forte la tentazione
di sbattere la porta in faccia al mondo
Nessun commento:
Posta un commento