venerdì 6 dicembre 2013

Se è l'amore

Se è l’amore che ispira i poeti
Questa luce che irradia il mio giardino
E queste gocce di brina sui germogli
Della precoce primavera
I limoni che esplodono il loro giallo
Tra le frasche spettinate dal vento
Questi agguati del gatto striato
Alle lucertoline tra le pietre del muretto
Questo allora è amore
Che trema fragile sul timido raggio
E fugge al calar della sera
S’affaccia al primo sole
E si rinfratta selvatico per timore
Del gelo che l’attende la notte
Questo è il silente amore
Delle cose che hanno un cuore
Contro l’anima petrosa
Della gente dai cavi occhi senza cigli.

martedì 12 novembre 2013

Bambina sullo scoglio



Dove si frange la schiuma dell'onda
vorrei tuffarmi chiudendo gli occhi
perdermi nel vitreo azzurro
mentre il coperchio dell'acqua
si chiude sul mio corpo senza peso
Sarò ancora fanciulla
ancora adulta e vecchia
in una discesa e una risalita
Quando riaprirò gli occhi
il cielo sarà una liquida marea
in cui daccapo tuffarmi


SULLO SCOGLIO
Tuffarmi ad occhi chiusi
dove si spezza l’onda e si fa schiuma
e si dissolve il corpo senza peso
nell’azzurra oscurità,
discendere nel vortice fanciulla
alla fresca carezza che adulta
mi accompagna nella risalita
al confine che mi sovrasta,
dove vecchia riaffioro
con occhi spalancati alla distesa
sottosopra del cielo

 e nella luce daccapo tuffarmi

giovedì 17 ottobre 2013

Il filo del mare

Il mare ha una trama di seta lucida
che certe volte si aggroviglia in lana
grezza di muschi ritorta e d’umida
fanghiglia d’alghe, sempre dipana
 in qualunque momento
un filo che l’occhio segue attratto
dal suo formarsi lento
in superficie, lento ma chiaro tratto
ora dolce e ondulato
ora franto e spezzato,
ora corrente riga di corsivo
-La scrittura del mare vivo -
fiotto d’inchiostro che si fa sottile
 dall’abisso scaturito,
 verbo nudo e scarnito,
a dire il profondo e l’infinito
a penetrare la pelle senile
con rude tocco salso dell’orbace,
filo di lana di pecora antica
che tesse cilici e dice pace
col sangue, che il mare lava
 con il filo che avvolge e che affatica
il filo della lenza e della rete,
il filo che giunge a riva
insieme all’onda di sale e sete,
la sua curva sinuosa cavalcando
s’impunta in ago e al fondo s’ingruma
 in frange di corallo riaffiorando
ed  in schegge di luna.
Dice il sogno e la reale sospensione
dell’ora quando l’attesa pesa
sulla lunga agonia della stagione

sabato 28 settembre 2013

sera



Sei sola in questa sera che avanza
immersa nel suo familiare silenzio
sei pronta ad affrontarlo
e non ti fa paura
intanto che si riempie lentamente
delle capriole dei tuoi pensieri
è  il filo che si dipana sospeso
e si riannoda oltre i limiti nostri
e tu con esso ti ricongiungi
ai volti ed alle voci che affollano
questo tuo spazio vuoto
come un bicchiere che accoglierà
la spuma fino all’orlo che trabocca

venerdì 23 agosto 2013

frescura nel golfo





Come placido stai quasi immoto
Vello di frescura,
scialle di trame lucenti
sulla pelle che invischi di sussurri ,
brividi  di carezze, e dei baci
rimasti sulla punta delle dita,
golfo verde e turchese
che ora ti incurvi per accogliermi
tra le tue braccia tese
poi ti ritiri nella linea lontana
e netta come una fine

lunedì 19 agosto 2013

Ora il silenzio




Ora il silenzio sale
e nell’aria notturna la città
s’inebria di dolcezza,
l’agosto attende ormai l’inevitabile
ritorno, e questa felicità
è come un attimo  di leggerezza
sul filo del trapezista,
è una capriola in aria
a caduta libera,
quando l’ansia fa goffo il gesto e il piede
incespica a preannunciare il volo
dove non è a proteggere la rete

senecio leucanthemifolius e catapodium rigidum







voi piccoli  fiori autoctoni
sul lito abbarbicati  d'arsa ghiaia
e come le leopardiane ginestre
invitti al fuoco estivo
pure fragili e dolci come oboi,
parentesi tra terra e mare,
le gialle corolle al cielo volgete,
stagliate tra  l'azzurro e il bianco,
rustiche e spettinate
d'inconsapevole preziosa rarità


giovedì 25 luglio 2013

I fili recisi

Sono i fili recisi dei pensieri,
colpi secchi di vetri che si chiudono,
vibrano nei rumori della notte,
tra le puntute dita
fruscii d'ombrosa palma
li tengono sospesi.
Latrati d’auto nell'aria notturna
e di cani famelici alla caccia
nei sobborghi anneriti della vita
dove è persa la traccia.

martedì 16 luglio 2013

Fiore di Feijoa sellowiana




esotico fiore 
all'esplosione dei tuoi soli rossi
pistilli vivi s'irradiano 
 fosforescenti stille
zampilli di fuochi d'artificio
o mille zampe pelose
di velenoso ragno


FARO





meta d'eterne tempeste
e d'uccelli marini temporaneo
riposo sulla scogliera
t'ergi solitario  porgendo
quando la furia impazza
all'onda l'alto tuo baluardo
e placido ti specchi
nella piatta monotonia
del buon tempo sereno




martedì 11 giugno 2013

la Pelosa sotto il maestrale




TESSE LA TELA IL MAESTRALE

È appesa al cielo la matassa di nubi
Che sfilaccia il maestrale
Sulla trama di rosate trasparenze
E veli d’azzurro
lucenti fili ordiscono le spume
Per adagiarsi infine sulla tenera
Battigia in lenzuoli lisci
Di finissima seta

lunedì 27 maggio 2013

SGUARDO


dove guardi al tremulo orizzonte
che un punto s'indora al tramonto
e fermo espande la raggiera
rossa della sua coda di pavone
t'invita il mistero del tempo oltre
la gobba incendiata del mondo

lunedì 20 maggio 2013

Alla Finestra



Ho sfiorato la vita
affacciata alla finestra
sbocciavano fuochi d'artificio
e poi scoppiavano come bolle iridescenti
al tocco di uno sguardo.

Ho esitato il tanto
che il tempo trascorresse
come un nastro trasportatore
la signora il fanciullo e quel ragazzo
dagli occhi di velluto
li ho visti andare su quel nastro
contenitori d'anime
portando con sè l'immagine di una
affacciata alla finestra




sabato 4 maggio 2013

barche al porto vecchio



in fila come perle d'una rotta
collana 
rotolano rimbalzando
allegre
nei riflessi 
dei propri sgargianti colori
sulla superficie
 verde
dello specchio 
d'acqua

giovedì 25 aprile 2013

Giochiamo pure



Giochiamo pure
nei ritagli di tempo
quando non abbiamo niente da fare
e la mente si avvia
per sentieri troppo intricati
giochiamo allora
per sdrammatizzare
sui silenzi troppo neri
alle domande senza risposta
che vengono dal fondo
forse basta una mossa quella giusta
per trovare finalmente
la chiave del gioco

domenica 3 marzo 2013

Sera



omaggio ad A.Maggi - melegranate di sardegna

                                                          
Triste la sera che s’incurva al peso
dei trascorsi affanni
e cala testarda
con scrosci di pioggia intermittente
sulle imposte chiuse
sempre via di fuga
ai  pensieri di chi in silente attesa
si rivolge esausto
incontro ai confini
murati della sua deserta stanza

mercoledì 20 febbraio 2013

forse oggi piove


omaggio ad A.Maggi - ventaglio 

Forse oggi piove

Tornano sprazzi di ricordi
che tracciano linee di profondità
sulla prospettiva del tempo

E la grande nuvola che il libeccio
spalma sulla città
è una tregua di frescura
all'afa che la tormenta

Una siccità d'anni intorno agli occhi
si raggruma
come solchi secchi d'un campo
su cui la promessa di pioggia
sta sospesa

E la tristezza si ravviva
che la credevo sepolta

domenica 3 febbraio 2013

MARTA




NON SO CHE DIRE

Non so che dire guardami
Sono vuota di parole vesto solo
Semplici panni di ovvietà
Non vale la pena dire ciò che già sai
Ciò che sappiamo da infiniti anni.

I giorni dei giochi e delle capriole
Sono consumati ed anche l’eco
Di quelle risate al tavolino
Del bar sul bicchiere della coca
Con il limone e la cannuccia
Gorgoglia non più che nelle
Svaporate nebbie di triti fantasmi
Insieme al tintinnio di catene
E l’ululo dei condannati.

E ci richiama al silenzio esasperato
Della sequela del tempo
A rifare ogni volta le stesse cose
E i gesti quotidiani si ripetono
Fiacchi e scontati prevedibili
Come la pioggia d’inverno.

Svuota le tasche sul comodino
Denudati degli oggetti del giorno
L’orologio e il cellulare
Che hai lasciato tutto il tempo
Silenzioso perché anche un trillo
Ti turba e non vorresti rispondere
Alla voce senza corpo
Alla voce senza tono indifferente
E anonima dall’altro capo
Della vita.

mercoledì 2 gennaio 2013

vecchio con cane





A tempo scaduto

Così mi pento
mi pento di molte
cose
di non saper amare ormai
e di non avere mai amato mai
così ho cancellato anche il ricordo
ed è calato l’oblio sui rigurgiti
antichi ed i tentativi falliti
e le annaspanti ricerche
e le attese
e poi solo costruzioni mendaci
-a me stessa tessevo ingenui inganni-
mi pento di molte cose
d’essermi svenduta per codardia
disperso i miei talenti
rinunciato
alla mia lotta per la libertà
dietro gli obblighi nascosta mi sono
e femminili debolezze debole
piccola
donna che perduto ha
l’orgoglio vestendo i panni di volta
in volta di madre e d’ape operaia
regina no
non ambivo allo scettro
o ad un trono dorato ma l’ordine
della mia coscienza incerta attendevo
chinando il capo
mi pento di molte
cose dell’aver creduto coraggio
la rinuncia
di me e scambiato per scelta
la resa
ma dal mio pentimento non avrò
perdono nè tempo sulla bilancia
dei tanti patimenti e delle poche
gioie ci sarà
per scontarne il peso