schizzi disegni dipinti , parole e rime, incerti scandagli di mondi tra dentro e fuori incerti
giovedì 28 giugno 2012
venerdì 15 giugno 2012
COMPAGNI DI VIAGGIO
GLI UOMINI BLU
Di viaggio compagni ne ho
Di viaggio compagni ne ho
Guardo le loro facce buie
Indifferenti
Riflesse sui finestrini .
Scorrono tremolanti
Sulla campagna che a sua volta
Corre come un nastro verde
E un occhio diventa albero
Un naso diventa mucca
E una fronte corrugata
Si fa campo arato col contadino.
Che la strada sia lunga
Che la campagna sia infinita
Che il viaggio non smetta mai
Di trasformare le facce
Dei miei compagni di viaggio
mercoledì 6 giugno 2012
Nudo in blu, omaggio a Picasso
Stai leggera nell’ombra
avvolta nella tua
azzurra nudità
SUL FONDO DEL POZZO
Dove si tocca il fondo,
il fondo secco,
trasuda il pozzo
d'antiche siccità e consumate maree
dove caduto è l'ultimo
arreso brandello di veste
sulla nudità
non concessa;
non è che l'anima
stupidamente scoperta
assente assordata
rattrappita,
riprende a contorcere un gesto
incomprensibile
oltre l'alto muro di pietra
sul cerchio orlato del cielo
trasuda il pozzo
d'antiche siccità e consumate maree
dove caduto è l'ultimo
arreso brandello di veste
sulla nudità
non concessa;
non è che l'anima
stupidamente scoperta
assente assordata
rattrappita,
riprende a contorcere un gesto
incomprensibile
oltre l'alto muro di pietra
sul cerchio orlato del cielo
sabato 2 giugno 2012
MAMMA A VENT'ANNI
Perchè scrivere una nuova poesia
quando ti ha colto d'improvviso
la stretta unghiata della commozione
pietà d'altri dolori a te lontani
ma non tanto che non sia
l'umanità che è in te che brucia
e trema
sfrigolando e geme
con lo stesso rumore fumoso
e rosso
lo stesso sangue
e acqua che scorre
sulla tua anima nuda
scava rivoli nella polvere
di silenzi e frantumati
scogli d'ardesia
e nero
come la tua stessa ombra
tremante all'agguato
dei giorni che ancora verranno
e porteranno lacrime
o forse gioie
quando ti ha colto d'improvviso
la stretta unghiata della commozione
pietà d'altri dolori a te lontani
ma non tanto che non sia
l'umanità che è in te che brucia
e trema
sfrigolando e geme
con lo stesso rumore fumoso
e rosso
lo stesso sangue
e acqua che scorre
sulla tua anima nuda
scava rivoli nella polvere
di silenzi e frantumati
scogli d'ardesia
e nero
come la tua stessa ombra
tremante all'agguato
dei giorni che ancora verranno
e porteranno lacrime
o forse gioie
ma poche credo
che troppa consapevolezza
e troppa empatia
t'unisce al modo delle umane
sciagure
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