Dei mille panorami si sciorina
All’ovest pallido d’umidi veli
L’unico a me che chiama di mari e spini
L’acre respiro ed avaro d’intrichi
S’involve in sé raspando la terra
Ma d’improvviso s’espande
E s’offre scarmigliato e nudo
Al vento che di maestro impone
La sua ala scalpitante
Nessun commento:
Posta un commento